11 Renault Megane Trophy
1 anno fa
[...]Non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava, quel giorno che ti aspettava...
Non lo sapevi che c'era la morte, quando si è giovani è strano poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano, venga e ci prenda per mano...
[...]Non lo sapevi ma cos'hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa, quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita, quando la vita è fuggita...
[...]Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se presto hai dovuto pertire, se presto hai dovuto partire...
Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi, che come allora sorridi...
Guerra al nepotismo nelle Asl.
"I parenti non lavorino insieme"
Non immaginavo di arrivare a questa età ma questo forse è il mio segreto: il totale disinteresse per la mia persona e l’interesse verso il mondo. Quando ero giovane volevo andare come Albert Schwaitzer a curare i lebbrosi in Africa. Non ho potuto realizzare questo desiderio ma alla fine della mia vita, nell’ultima tappa che è quella attuale, realizzo il sogno di venire in aiuto delle popolazioni che abbiamo sfruttato dal tempo della schiavitù. Aiutare gli altri è l’unico motivo per cui ho lavorato. Ho avuto fortuna, non penso merito, ma solo fortuna. Non ho avuto sofferenze. Si è parlato della mia vita come commovente, ma non ho mai sofferto[...]
Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte [...]
Ai giovani auguro la stessa fortuna che mi ha condotto a disinteressarmi della mia persona, ma di avere sempre una grande attenzione nei confronti di tutto ciò che mi circonda, a tutto quanto il mondo della scienza, senza trascurare i valori della società.
Oggi alla gioventù presente posso dire che l’unico segreto che trasmetto è: mai pensare alla nostra persona, ma vedere il mondo intorno a noi, pensare alla stupenda bellezza della natura e dell’uomo.
Non ho segreti, posso consigliare soltanto di essere felici, di essere vivi e di poter essere d’aiuto agli altri. Tornare all’Iss a questa età, a 100 anni, mi fa rivivere quello che ho vissuto con alcuni di quelli che sono oggi qui presenti e ripercorrere molte tappe del mio percorso lunghissimo, ma senza sofferenza, senza dolore. Persino le persecuzioni contro gli ebrei non mi hanno dato fastidio, ma posso dire che la dichiarazione che la mia razza era inferiore non poteva essere un maggiore regalo: grazie a questa dichiarazione ho lavorato in camera da letto e scoperto quello che poi mi avrebbe portato al Nerve Growth Factor.