giovedì 16 aprile 2009

Copyright & Copyleft



Copyright…un gran bel casino! Un casino davvero, una gran confusione, non si sa cosa è permesso e cosa non lo è; non si sa cosa sia lecito fingere sia permesso anche se non lo è; non si sa su cosa invece è meglio non passare sopra.
La conclusione è che alla fine il copyright non fa che creare noie inutili: continuare a insistere sull’illegalità di scaricare le canzoni da e-mule, o di fotocopiare libri di testo è del tutto anacronistico; al tempo del web.2 tutto può essere condiviso e non è né mio né tuo proprio perché è di tutti. Da quando sono sorti i programmi di file sharing gratuito si è verificata una costante diminuzione delle vendite di cd musicali il che ha fortemente danneggiato il sistema ingessato dell'industria discografica. Magari se non facessero pagare i cd come fossero d’oro non ci sarebbe questa crisi… o forse ci sarebbe uguale! E perché? Perché i tempi cambiano, è difficile vendere calessi quando tutti hanno una ferrari a disposizione.
La soluzione non è frenare le possibilità che la tecnologia ci offere ma evolversi attraverso leggi che stiano al passo coi tempi.

In Italia la SIAE Società Italiana degli Autori ed Editori è l’ente pubblico preposto alla protezione e all'esercizio dei diritti d’autore.
La SIAE concede autorizzazioni per lo sfruttamento economico di opere ma ha anche la facoltà di chiedere un compenso su eventi di natura non lucrativa. Un esempio di caso che fece molto discutere fu quello della richiesta di pagamento da parte della SIAE ad un'associazione che aveva preparato uno spettacolo con dei bambini di Chernobyl che avevano cantato una canzone popolare bielorussa per ringraziare le famiglie che li avevano ospitati in Italia! Ma basta pensare a chi come me ha organizzato la propria festa di compleanno e si è trovato a pagare 50 euro di SIAE solo per far sentire un po’ di musuca ai suoi amici...in una festa privata! Che cavolo c’entrano i diritti d’autore??
Ma la cosa forse peggiore è la pretesa di richiedere compensi per diritto d’autore anche per le attività didattiche… e le conseguenze di tutto ciò sono ben note a noi studenti. A mio parere dovremmo valutare l'opportunità di estendere anche in Italia il concetto del faire use e passare così dal copyright al copyleft, principio che nell’ambito del software libero è già stato ampliamente applicato.

1 commento:

  1. Sono d'accordissimo con te!
    Ormai i tempi sono cambiati, la tecnologia fa passi da giganti ogni giorno e ci mette a disposizione un' infinità di risorse, che non vedo il perchè non possano essere utilizzate....
    Che ci fanno gli abbocchi?!

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